La casa natale

La casa natale del santo, una casa di contadini, ha, nella sua struttura essenziale, più di 250 anni. Quando il padre del santo, Giovanni Mattia Freinadametz, nel 1848 si è sposato, ha ereditato la casa e l’ha restaurata.

Subito dopo la morte del Missionario, cominciarono ad arrivare persone alla spicciolata per vedere dove era nato. La casa era abitata dai parenti del santo. Verso gli anni 60 i Missionari Verbiti l’hanno acquistata e dopo la beatificazione (1975) l’hanno riservata all'accoglienza dei pellegrini. Da allora ogni anno arrivano, oltre ai Ladini, migliaia di pellegrini dall’Austria e Tirolo del Sud, dall’Italia e dalla Germania; nelle loro varie esigenze, cercano soprattutto l’intercessione del santo presso Dio.

La casa, nella sua struttura essenziale, è rimasta invariata ed è diventata un semplice e ben tenuto luogo di riflessione e di preghiera, che le persone, soprattutto dall’ambiente ladino, visitano volentieri.

La casa natale si può visitare tutto l’anno, ma la maggioranza dei pellegrini vengono soprattutto nel periodo tra aprile e ottobre, dovuto anche alla notevole altitudine di 1.500 metri.

Download: pdf Piccola guida della Casa Natale

La cappella

Nell’anno 1878 la vecchia cantina di lavoro venne trasformata e sistemata in una modesta cappella. I quadri del Santo e della Madonna provengono dal pittore tirolese Oswald Kollreider. I viticci dipinti sul dorso bianco dell’altare vogliono significare, secondo l’autore Kollreider, l’amore che, partendo da Cristo, si estende sul mondo intero.

La croce è un regalo della Signora Nina Irsara. Il corpo del Crocifisso non è un capolavoro, ma è indubbiamente impressionante lo sguardo addolorato del Salvatore morente, che sembra rivolto a chi lo guarda.

La cappella fu benedetta il 15 maggio 1978 da Mons. Carlos Lewis, Vescovo ausiliare di Panamá. Nella sua omelia diceva il Vescovo riferendosi a Giuseppe Freinademetz, in quel tempo ancora beato:

“Nella sua vita Giuseppe Freinademetz non ha fatto miracoli straordinari. Mostrava la sua santità nelle cose quotidiane che faceva con accuratezza e zelo. Ciò possiamo anche noi imitare. Ci ha mostrato, che il fondamento di ogni santità consiste nell’amore a Dio e al prossimo.

… Benediciamo questa cappella nella speranza che il Signore ci doni per intercessione del nostro Beato zelo missionario y ci santifichi ogni giorno sempre più per mezzo della sua grazia."

Chiesa di Oies

La chiesa di Oies é opera dell’architetto Osvaldo Valentini di Pedraces e si trova nel terzo piano del Centro del Pellegrino. La costruzione é semplice e non si impone con violenza sulle volumetrie circostanti.

Essa presenta dei segni caratteristici della cultura ladina e cinese. L’architetto si è lasciato ispirare dal pensiero centrale che P. Giuseppe Freinademetz è stato “un costruttore di ponti” tra l’Europa e la Cina. La nuova costruzione, quindi, porta visibili segni caratteristici di queste due culture, non per ultimo il tipico tetto cinese “piegato” e il predominante colore rosso.

La chiesa nel nuovo Centro dei pellegrini ha la capacità di 200 posti a sedere e può servire per molti usi, anche per conferenze religiose.

Download: pdf Breve guida alla visita della chiesa